Precisazioni sui Laser in vendita
Essendo responsabili dell’immissione e/o commercializzazione sul mercato italiano di puntatori laser o di oggetti con funzioni di puntatori laser, in conformità alle prescrizioni e disposizioni contenute nella norma tecnica armonizzata CEI-EN 60825-1 attualmente in vigore, il cui titolo è “Sicurezza degli apparecchi Laser, Parte 1: Classificazione delle apparecchiature, prescrizioni e guida per l’utilizzatore” e tenuto conto di quanto prescritto nell’ordinanza del Ministero della Sanità del 16 luglio 1998, intitolata “Divieto di commercializzazione sul territorio nazionale di puntatori laser di classe pari o superiore a 3 secondo la norma CEI-EN 60825, si DICHIARA quanto segue:
I laser (acronimo di Light Amplification by Stimulated Emission of Radiation) sono sorgenti di radiazione ottica, visibile e non, che presentano caratteristiche uniche.
A differenza della luce emessa da altre sorgenti, quali per esempio le lampade per illuminazione, la luce emessa dai laser non è omnidirezionale, ma viene emessa in un fascio collimato
(monodirezionale), generalmente di forma circolare e di sezione molto piccola (pochi millimetri quadrati). I raggi sono fra loro sostanzialmente paralleli ed il fascio ha una divergenza così
piccola che, anche a notevole distanza dalla sorgente, la sua proiezione su uno schermo ad esso perpendicolare produce una piccola macchia luminosa generalmente di forma circolare.
Essendo sorgenti luminose di elevatissima brillanza possono costituire una potenziale fonte di rischio, infatti un laser che emette pochi milliwatt è vari ordini di grandezza più brillante di
qualsiasi altra sorgente artificiale di luce e può risultare anche più brillante della luce del sole.
Secondo la CEI EN 60825, gli apparecchi laser sono raggruppati in 5 classi (1, 2, 3-a, 3-b, 3r, 4) per ciascuna delle quali sono specificati i Limiti di Emissione Accessibile (LEA). Il LEA
definisce il valore massimo della radiazione accessibile ad un individuo durante l’utilizzazione del dispositivo. I LEA, a loro volta, sono derivati dai valori di Esposizione Massima Permessa
(EMP). I livelli EMP rappresentano il livello massimo al quale l’occhio o la pelle possono essere esposti senza subire un danno a breve o a lungo termine; questi livelli dipendono dalla
lunghezza d’onda della radiazione, dalla durata dell’impulso o dal tempo di esposizione, dalla natura del tessuto esposto e, per quanto riguarda la radiazione visibile e il vicino infrarosso
(regione spettrale 400 – 1400 nm) dalle dimensioni dell’immagine retinica. Per quanto riguarda le 5 classi valgono le seguenti considerazioni:
Classe 1 I laser di classe 1 sono quelli intrinsecamente sicuri, perché la potenza del fascio di luce emesso in nessun caso determina il superamento della EMP per l’occhio. LIBERA VENDITA
Classe 2 I laser di classe 2 sono dispositivi a bassa potenza che emettono radiazione visibile (400-700 nm). Per un laser ad emissione continua la potenza massima del fascio (LEA) non deve superare 1 mW. Se l’occhio, sia per cause accidentali sia per uso improprio altrui, viene colpito dal fascio di radiazione di un dispositivo laser appartenente a questa classe, la sua protezione è assicurata dal fenomeno dell’abbagliamento, che innesca contemporaneamente due meccanismi di difesa: il riflesso di chiusura delle palpebre e il movimento della testa volto ad allontanare l’occhio dal fascio di luce incidente. LIBERA VENDITA
Classe 3-A Questi laser sono dispositivi più potenti rispetto a quelli di classe 2. Nella regione del visibile (400-700 nm) non possono emettere una potenza continua superiore a 5 mW. Inoltre, l’irradianza in qualsiasi punto del fascio non deve superare il valore di 25 W/m2. Questo secondo vincolo ha lo scopo di limitare la potenza massima accessibile all’occhio, con un diametro della pupilla di 7 mm, ad un valore non superiore a 1 mW. L’esposizione accidentale dell’occhio a fasci di laser di classe 3-A comporta effetti simili a quelli che si verificano con dispositivi di classe 2. Tuttavia, l’osservazione diretta di un fascio laser di classe 3-A attraverso strumenti ottici, ad esempio un binocolo, può risultare pericolosa per l’occhio.
Classe 3-B (3-R) La potenza del fascio di questi laser non è superiore a 500 mW. L’osservazione diretta del fascio di dispositivi appartenenti a questa classe è pericolosa, poiché la potenza emessa può essere sufficiente a produrre danni oculari. Maggiore è la potenza più grande è, ovviamente, il rischio di danno. L’estensione e la gravità delle eventuali lesioni dipenderà da vari fattori, quali l’intensità del fascio, il diametro della pupilla e la durata dell’esposizione.
Classe 4 Appartengono a questa classe tutti i dispositivi laser con una potenza superiore a 500 mW. I laser della classe 4 possono produrre riflessioni diffuse pericolose e, a differenza delle precedenti quattro classi, sono in grado di produrre danni anche sulla pelle esposta.
Pertanto in osservanza della normativa vigente la commercializzazione sul territorio nazionale di puntatori laser o di oggetti con funzioni di puntatori laser di classe pari o superiore a 3A secondo la norma CEI-EN 60825, è consentita per i soli usi professionali specifici o giustificato motivo(collimazione ottica per armi comuni da sparo, puntatori laser per armi comuni da sparo) e la vendita è riservata al solo pubblico maggiorenne con esibizione e registrazione di documento di identità.